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SI INCRINA L’ASSE FRANCO - TEDESCO

      

   

Foreign Affairs

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Articolo di:

Massimo Iacopi - Carmelo Sarcià


La coppia Gatto Emmanuel e Volpe Olaf sulla via del divorzio e Macron cerca un nuovo partner

 

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EMMANUEL MACRON


Fra Parigi e Bonn volano gli stracci

SI INCRINA L’ASSE FRANCO - TEDESCO

La coppia Gatto Emmanuel e Volpe Olaf sulla via del divorzio e Macron cerca un nuovo partner

(Assisi PG, 22/02/2024)

SI INCRINA L’ASSE FRANCO - TEDESCO

Cosa bolle in pentola

L’asse franco-tedesco che dal 1984 domina in Europa, da qualche tempo attraversa un periodo di crisi alimentata dai  dispettucci industriali e bancari connessi all’espansione abnorme di Stellantis a danno dell'industria automobilistica tedesca ed alla costante dell’aumento del tassi portata avanti con inusitata protervia dalla Francese Christine Lagarde: prologo evidente della non nascosta intenzione dell’astuto inquilino dell’Eliseo di cambiare le vecchie carte in tavola e di sostituirle col mazzo più allettante che si profila sarà fornito dal risultato delle prossime elezioni europee. Ad obbligare Macron a questa inaspettata scelta strategica, sicuramente i fatti verificatisi da due anni a questa parte, a corollario del futuro l’assetto politico UE a fine mandato della Presidente della Commissione, il crescente disagio di molti partner dell’Unione circa le politiche energetiche, alimentari, green e di locomozione, gli attacchi all’agricoltura, l’introduzione dei cibi a base di insetti, la lotta senza quartiere alle auto diesel e benzina, le tassazioni di favore consentite da alcuni membri che rappresentano un vulnus, che colpisce gli altri membri, gli effetti sull’economia europea delle sanzioni volute dalla Tedesca Von der Leyen a margine della guerra russo-ucraina, la scoperta dei rapporti privilegiati tessuti non proprio sotto banco tra Putin e Merkel, specie riguardo alle forniture di metano “Mosca Vs. Berlino” a prezzi concordati tra “vecchi amici” STASI, l’eccessiva tolleranza verso gli aiuti di Stato incontrollati della Germania e, fatto più grave e non ultimo, la distruzione strategica del gasdotto  Nord Stream eseguita dall’Ucraina, ma con il placet di USA e GB che non hanno mai visto di buon occhio il consolidamento del continente europeo, specie se questo dovesse realizzarsi intorno ad una Germania leader incontrastato. Ecco dunque alcuni dei più impellenti motivi per cui Parigi cerca, sicuramente nel Sud europeo, l'appoggio di un partner più affidabile dei Tedeschi, in una fase che richiede il massimo del rigore e della reciproca lealtà, contro le fughe in avanti fino ad ora orchestrate dai Governanti del IV Reich, eredi di una situazione finanziaria marco-euro grandemente favorevole, beneficiari dei cospicui aiuti supportati per intero dai Membri della Comunità al tempo dell’accesso (riunificazione) della pezzente DDR e dell’imperio bancario nella misurazione dello spread dei titoli di debito europei, ottenuto dai privilegi accumulati con la politica del “chiagne e fotte”; tutti buoni motivi questi per sganciarsi finalmente dal ruolo di alleato perdente a causa dello strapotere esercitato dal compagno furbo. Bisogna dire che la mossa strategica di Macron, che sembra ormai sufficientemente delineata, indirettamente favorisce anche gli altri membri dell’Unione ed in particolare l’Italia. E non è un caso che con l’approssimarsi delle elezioni europee la Presidente uscente, aspirante alla rielezione, abbia di molto ammorbidito le sue tracotanti pretese e imposizioni, addirittura mostrando accondiscendenza verso le molte richieste del nostro Presidente del Consiglio Meloni, prima deprecata ed esclusa e adesso amica prediletta nelle “spedizioni” tunisine, africane e ucraine e addirittura anche in fatto di politiche energetiche, immigratorie, alimentari e di locomozione a carburante piuttosto che green. (Carmelo Sarcià)

I rapporti tra Francia e Germania

Bisogna riconoscere che, dopo la stretta di mano fra François Mitterand (1916-1996) ed Helmuth Khol (1930-2017) del 1984, la “coppia” franco-tedesca, prevalente in Europa, si é trasformata in una vera e propria dominazione della Germania. Per le elezioni europe del 1989, la CDU (Cristiano Democratici Tedeschi) poteva bene sottolineare la celebre foto dei due dirigenti, a Verdun titolando “per una nuova terra di pace”. Dopo gli inizi degli anni 2000, si apre per Berlino un nuovo periodo di guerra economica, contro quelli ritenuti suoi alleati, se non amici. A Bruxelles, la Germania impone le sue norme, che fanno riconoscere il gas e l'eolico come energie “pulite”, mentre viene attaccato il nucleare, che tanto sta a cuore a Parigi. Quando la Francia parla di Europa della Difesa, la Germania acquista gli F-35 americani ed annuncia di voler diventare il primo esercito del continente. La coppia franco-tedesca si é trasformata primariamente in un vantaggio per la Germania, con un partenariato regolarmente disatteso, ma formalmente sempre felice di esserlo. (Massimo Iacopi)

Nuove relazioni.

Dopo l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea (e non dall'Europa come si legge troppo spesso), Parigi é rimasta sola di fronte a Berlino, che gli impone il suo realismo e la sua volontà di potenza. Per controbilanciare questa onnipotenza della Germania, la Francia ha firmato due trattati importanti, quello del Quirinale (2021) con l'Italia e quello di Barcellona (2023) con la Spagna. Questi due testi hanno lo stesso valore diplomatico e giuridico del Trattato dell'Eliseo (1963), fatto che dimostra la volontà dell'attuale presidente francese di rinforzare la cooperazione con i vicini europei del sud, al fine di proporre un nuovo ordine in Europa (orientato primariamente verso il Mediterraneo e le sue sfide future). La relazione Francia/Germania parrebbe non essere più esclusiva e Parigi si rivolge anche verso Roma e Madrid. Resta però da vedere se questa mossa dell'Eliseo ha veramente nuove intenzioni, oppure costituisce un nuovo mezzo di pressione su Berlino. In ogni caso, bisognerà vedere che cosa succederà di concreto di questi testi e se le nuove coppie prefigurate se ne serviranno per intensificare le relazioni diplomatiche e politiche fino ad oggi alquanto febbrili. Asse Parigi-Roma. Prima che non sia troppo tardi e che il sogno europeo sia rigettato dagli stessi Europei, il presidente francese ha cercato un asse Parigi-Roma al fine di proporre una nuova visione dell'Europa. Inizialmente con Mario Draghi (1947- ), con il quale condivideva le stesse logiche intellettuali, poi (in mancanza di meglio, bontà loro, per i Francesi !!) con Giorgia Meloni (1977- ), la nuova inquilina eletta a Palazzo Chigi. Presentata come “populista” dai media correnti, Meloni sfugge alle abituali considerazioni politiche fatte in Francia. Se la donna é nazionalista all'interno, essa, nondimeno aderisce senza pensieri reconditi all'atlantismo, muovendosi fianco a fianco con gli USA sulla questione Ukraina, sull'Europa della difesa e sul ruolo della NATO. Gli Italiani hanno capito che un paese super indebitato non può sperare di avere una credibile sovranità esterna ed una indipendenza diplomatica; é pertanto, senza rimpianti che essi si concentrano sui loro settori di punta e che deleghino a Washington i loro principali affari esteri, riservando alla sua diplomazia questioni specifiche o di minore ampiezza. Le relazioni Francia-Italia sono complesse. Visto dalla Francia, questo paese senza stato centralizzato risulta spesso incomprensibile. Riguardo la potenza delle sue industrie tessili, meccaniche, automobilistiche essa risulta spesso ignorata o non considerata. Con le sue spiagge, il suo sole ed i suoi luoghi turistici, l'Italia sarebbe unicamente il paese della “dolce vita”. Le cartoline ed i film in bianco e nero, anche con Marcello Mastroianni (1924-1996), non costituiscono più la realtà odierna dell'Italia. Nonostante le sue difficoltà, il “giardino dell'Europa” rimane ancora una delle principali potenze industriali al mondo e su più di un settore risulta superiore alla stessa Francia. Le relazioni fra i due paesi sono peraltro complesse e si basano spesso su equivoci e malintesi, alimentati da posizioni di tipo ideologico. Ancora oggi in Francia permangono visioni superate dell'Italia per presunzione o per ideologia, che poco aiutano all'instaurazione di rapporti migliori. Sta di fatto che oggi gli scambi economici con la Francia non sono mai stati così rilevanti e le sfide geopolitiche, specie nel Mediterraneo non sono mai state così numerose. Anche se non appare molto probabile che la Meloni ed il presidente francese si possano dare la mano con trasporto, anche a causa dei madornali errori di comunicazione commessi nei confronti dell'Italia da parte dell'Eliseo, rimane il fatto che la Francia e l'Italia dispongono di numerosi jolly da giocare in comune nelle relazioni europee ed extraeuropee. Speriamo bene!... (Massimo Iacopi)


Massimo Iacopi - Carmelo Sarcià

 

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