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L’IRAN COLPISCE CHI SOSTIENE LA VENDETTA DI ISRAELE SU HAMAS

      

   

Foreign Affairs

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Articolo di:

Massimo Iacopi


E torna a colpire la navigazione mondiale del Mar Rosso utilizzando i terroristi Houthi

 

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AREA DEGLI ATTENTATI HOUTHI DEL MAR ROSSO


Alta tensione nel Mar Rosso. Venti di guerra mondiale.

L’IRAN COLPISCE CHI SOSTIENE LA VENDETTA DI ISRAELE SU HAMAS

E torna a colpire la navigazione mondiale del Mar Rosso utilizzando i terroristi Houthi

(Assisi PG, 19/04/2024)

Alta tensione nel Mar Rosso. Venti di guerra mondiale

Dopo la determinata e violenta risposta di Israele al proditorio attacco di HAMAS del 7 ottobre 2023, l'Iran ed i suoi accoliti sciiti, hanno riaperto una storica piaga per il commercio mondiale nel Mar Rosso. Anche stavolta, seppure tempestivamente, l'Occidente ha risposto in maniera sparsa (tempi e regole diverse) e non coordinata, ma alla fine il risultato, in termini di dissuasione, sembra essere pagante. Un'esperienza che verrà buona anche per il prossimo futuro nei confronti dell'Iran. La recrudescenza della tensione in Oriente e la crescita del livello di allarme terrorismo in Europa hanno confermato il timore di repliche sanguinose della guerra fra Israele ed Hamas, anche lontano da Gaza. La regione del Golfo arabo persiano, già particolarmente sorvegliata, é rimasta, tuttavia, calma, tenuto conte che nessuno aveva interesse ad infiammare ulteriormente questi 250 mila km2 vitali per l'economia mondiale. E' nel Mar Rosso, 1.500 km più ad ovest, che si infiammato un altro fronte, per iniziativa dei ribelli sciiti Houthi yemeniti, avanguardia delle reti iraniane sciite nel mondo, come gli Hezbollah libanesi. Questa milizia sciita (40% della popolazione yemenita), ribellatasi contro il potere centrale (sunnita) nel 2004, é entrata, a sua volta, nella guerra israelo-palestinese, il 19 ottobre, lanciando attacchi con missili e droni verso Israele, a partire dalle zone sotto il suo controllo. Questa campagna di disturbo e di imboscate risulta coordinata dalla Repubblica islamica dell'Iran. Attivando gli Houthi e gli Hezbollah, Teheran dimostra la sua solidarietà nei confronti di HAMAS, pur guardandosi bene dal non spingersi troppo oltre nella spirale dell'escalation militare. Di fatto, questi attacchi non hanno alcun effetto sulla situazione militare di Gaza, ma hanno, tuttavia, obbligato gli Stati Uniti ad impegnarsi direttamente in questo conflitto, fatto che risulta, comunque, un evento rischioso interno, specie in un periodo elettorale presidenziale. Dal 19 ottobre 2023, l'incrociatore USS Carney ha abbattuto missili e droni lanciati dallo Yemen. Gli altri lanci sono stati intercettati, al di sopra del Mar Rosso e nel sud dell'Egitto. Alla metà di gennaio 2024 una cinquantina di missili sono stati distrutti dalle marine, americana, saudita, britannica ed anche francese (il 10 dicembre 2023 la fregata Languedoc ha abbattuto due droni). Gli Houthi, incoraggiati da Teheran, se la prendono anche con il traffico nel Mar Rosso, che vede passare il 12% del commercio mondiale. Il 19 novembre 2023, i ribelli yemeniti hanno preso d'assalto una nave battente bandiera tedesca, la Galaxy Leader, proprietà di un uomo d'affari israeliano. Altro incidente, il 31 dicembre 2023, una nave porta container del gruppo danese Maersk viene attaccata da commandos imbarcati a bordo di piccole e rapide vedette. Elicotteri americani, intervenuti prontamente in soccorso hanno affondato tre vedette con un bilancio di 10 morti. Questi atti di pirateria navale hanno confermato l'implicazione diretta dei servizi di intelligence iraniani, senza i quali gli Houthi non sarebbero in condizione di lanciare neanche un solo attacco. Questi combattenti hanno dato dimostrazione di essere notevolmente agguerriti, effetto di 8 anni di una guerra ad alta intensità contro il potere centrale yemenita, i Sauditi ed i loro alleati. Alla data del 15 gennaio 2024, ben 27 battelli risultavano essere attaccati, costringendo diverse ditte di noli marittimi (come la danese Maersk, la tedesca Hapag Lloyd, la britannica BP e la francese CMA-CGM) ad evitare il Mar Rosso e lo stretto strategico di Bab el Mandeb, circumnavigando l'Africa, attraverso la rotta del Capo e con un aumento delle tariffe pari al 1-10 %. La necessità di proteggere questa via marittima ha immediatamente obbligato l'Occidente a lanciare una nuova operazione multinazionale di sicurezza del traffico navale, posta sotto comando americano e denominata “Guardiano della Prosperità”. Questa alleanza raggruppa 20 nazioni, fra cui l'Inghilterra e la Francia. L'11 ed il 12 gennaio 2024, per iniziativa degli USA, sei membri di questa coalizione hanno lanciato una seria di attacchi diretti su alcune basi operative degli Houthi (radar, centrali di tiro, depositi di missili), con due ulteriori rischi: rinsaldare la popolazione yemenita dietro la milizia sciita e fare vittime fra i numerosi cooperanti iraniani impegnati sul posto (questo, magari, voluto). Finalmente all'operazione a guida USA, si é aggiunta quella europea, l'Operazione “Aspide”, a guida greco-italiana, che, inizialmente, per effetto di regole di ingaggio diverse e di ridotto coordinamento, non ha contribuito molto a migliorare la situazione. In effetti, dopo i ripetuti e sventati attacchi con droni alle navi italiane e francesi, nel corso dei mesi di marzo ed aprile 2024, le due forze navali hanno finalmente conseguito un soddisfacente livello di coordinamento e di efficacia operativa per tutto il Mar Rosso. Gli Houthi ed i loro padrini iraniani, nonostante i duri colpi subiti, hanno guadagnato prestigio nell'opinione pubblica araba. Essi hanno potuto dimostrare apertamente il loro sostegno attivo ad HAMAS, nel momento in cui tanti Stati arabi o mussulmani sono rimasti dietro le quinte. Essi hanno anche dimostrato le loro capacità militari, a basso costo: i droni iraniani, da loro utilizzati, costano appena 9 mila euro ciascuno, ovvero 150 volte di meno dei missili occidentali contraerei, valutati circa 1,4 milioni di euro l'uno. Attivando i suoi “satelliti”, l'Iran ha voluto soprattutto evidenziare la sua capacità effettiva di disturbo su una via commerciale strategica. La risposta occidentale e la pressione esercitata nel Mar Rosso rappresenta una forma di dissuasione, di cui la comunità internazionale dovrà tenere conto, in tutte quelle azioni future che sarà costretta ad intraprendere nei confronti dell'Iran.La recrudescenza della tensione in Oriente e la crescita del livello di allarme terrorismo in Europa hanno confermato il timore di repliche sanguinose della guerra fra Israele ed Hamas, anche lontano da Gaza. La regione del Golfo arabo persiano, già particolarmente sorvegliata, é rimasta, tuttavia, calma, tenuto conte che nessuno aveva interesse ad infiammare ulteriormente questi 250 mila km2 vitali per l'economia mondiale. E' nel Mar Rosso, 1.500 km più ad ovest, che si infiammato un altro fronte, per iniziativa dei ribelli sciiti Houthi yemeniti, avanguardia delle reti iraniane sciite nel mondo, come gli Hezbollah libanesi. Questa milizia sciita (40% della popolazione yemenita), ribellatasi contro il potere centrale (sunnita) nel 2004, é entrata, a sua volta, nella guerra israelo-palestinese, il 19 ottobre, lanciando attacchi con missili e droni verso Israele, a partire dalle zone sotto il suo controllo. Questa campagna di disturbo e di imboscate risulta coordinata dalla Repubblica islamica dell'Iran. Attivando gli Houthi e gli Hezbollah, Teheran dimostra la sua solidarietà nei confronti di HAMAS, pur guardandosi bene dal non spingersi troppo oltre nella spirale dell'escalation militare. Di fatto, questi attacchi non hanno alcun effetto sulla situazione militare di Gaza, ma hanno, tuttavia, obbligato gli Stati Uniti ad impegnarsi direttamente in questo conflitto, fatto che risulta, comunque, un evento rischioso interno, specie in un periodo elettorale presidenziale. Dal 19 ottobre 2023, l'incrociatore USS Carney ha abbattuto missili e droni lanciati dallo Yemen. Gli altri lanci sono stati intercettati, al di sopra del Mar Rosso e nel sud dell'Egitto. Alla metà di gennaio 2024 una cinquantina di missili sono stati distrutti dalle marine, americana, saudita, britannica ed anche francese (il 10 dicembre 2023 la fregata Languedoc ha abbattuto due droni). Gli Houthi, incoraggiati da Teheran, se la prendono anche con il traffico nel Mar Rosso, che vede passare il 12% del commercio mondiale. Il 19 novembre 2023, i ribelli yemeniti hanno preso d'assalto una nave battente bandiera tedesca, la Galaxy Leader, proprietà di un uomo d'affari israeliano. Altro incidente, il 31 dicembre 2023, una nave porta container del gruppo danese Maersk viene attaccata da commandos imbarcati a bordo di piccole e rapide vedette. Elicotteri americani, intervenuti prontamente in soccorso hanno affondato tre vedette con un bilancio di 10 morti. Questi atti di pirateria navale hanno confermato l'implicazione diretta dei servizi di intelligence iraniani, senza i quali gli Houthi non sarebbero in condizione di lanciare neanche un solo attacco. Questi combattenti hanno dato dimostrazione di essere notevolmente agguerriti, effetto di 8 anni di una guerra ad alta intensità contro il potere centrale yemenita, i Sauditi ed i loro alleati. Alla data del 15 gennaio 2024, ben 27 battelli risultavano essere attaccati, costringendo diverse ditte di noli marittimi (come la danese Maersk, la tedesca Hapag Lloyd, la britannica BP e la francese CMA-CGM) ad evitare il Mar Rosso e lo stretto strategico di Bab el Mandeb, circumnavigando l'Africa, attraverso la rotta del Capo e con un aumento delle tariffe pari al 1-10 %. La necessità di proteggere questa via marittima ha immediatamente obbligato l'Occidente a lanciare una nuova operazione multinazionale di sicurezza del traffico navale, posta sotto comando americano e denominata “Guardiano della Prosperità”. Questa alleanza raggruppa 20 nazioni, fra cui l'Inghilterra e la Francia. L'11 ed il 12 gennaio 2024, per iniziativa degli USA, sei membri di questa coalizione hanno lanciato una seria di attacchi diretti su alcune basi operative degli Houthi (radar, centrali di tiro, depositi di missili), con due ulteriori rischi: rinsaldare la popolazione yemenita dietro la milizia sciita e fare vittime fra i numerosi cooperanti iraniani impegnati sul posto (questo, magari, voluto). Finalmente all'operazione a guida USA, si é aggiunta quella europea, l'Operazione “Aspide”, a guida greco-italiana, che, inizialmente, per effetto di regole di ingaggio diverse e di ridotto coordinamento, non ha contribuito molto a migliorare la situazione. In effetti, dopo i ripetuti e sventati attacchi con droni alle navi italiane e francesi, nel corso dei mesi di marzo ed aprile 2024, le due forze navali hanno finalmente conseguito un soddisfacente livello di coordinamento e di efficacia operativa per tutto il Mar Rosso. Gli Houthi ed i loro padrini iraniani, nonostante i duri colpi subiti, hanno guadagnato prestigio nell'opinione pubblica araba. Essi hanno potuto dimostrare apertamente il loro sostegno attivo ad HAMAS, nel momento in cui tanti Stati arabi o mussulmani sono rimasti dietro le quinte. Essi hanno anche dimostrato le loro capacità militari, a basso costo: i droni iraniani, da loro utilizzati, costano appena 9 mila euro ciascuno, ovvero 150 volte di meno dei missili occidentali contraerei, valutati circa 1,4 milioni di euro l'uno. Attivando i suoi “satelliti”, l'Iran ha voluto soprattutto evidenziare la sua capacità effettiva di disturbo su una via commerciale strategica. La risposta occidentale e la pressione esercitata nel Mar Rosso rappresenta una forma di dissuasione, di cui la comunità internazionale dovrà tenere conto, in tutte quelle azioni future che sarà costretta ad intraprendere nei confronti dell'Iran.


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