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FINALMENTE LA DECISONE E' ARRIVATA

      

   

Costume

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Articolo di:

C. SARCIA'


Dimissioni in massa dal club di Antrodoco. Si ricomincia da capo

 

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Opera del M° Enrico Di Sisto


Il Tiramolla č Finito

FINALMENTE LA DECISONE E' ARRIVATA

Dimissioni in massa dal club di Antrodoco. Si ricomincia da capo

(Rieti, 26/12/2011)

Sono 25 i soci del lions club Antrodoco Velina Gens che si sono dimessi. La comunicazione è giunta nelle ultime ore del pomeriggio di oggi con una email scarna e priva di motivazioni e senza firma. Ad inviarla è stata la Sigmora V.L., ormai ex presidente del club.
La Signora V. era stata confermata presidente del club dall'Assemblea dei soci verso la fine di giugno. Un'assemblea non numerosa. Infatti non tutti i 35 soci sono intervenuti (c'è sempre chi ha da fare, chi è malato o chi ha un malato in casa da accudire, ecc). Alla fine di giugno di quest'anno c'era quindi stato il passaggio della campana. Una cerimonia  che sancisce l'uscita del precedente presidente, in questo caso il Signor F.M., e l'ingresso del nuovo. Il tutto si è svolto, come di consueto, nel corso di una cena al Ristornte La Foresta di Rieti, curata nei minimi particolari dalla Cerimoniera Signora M.R.S. In quella sede il vecchio presidente ha illustrato il consuntivo della sua annata, proiettando una serie di slide che riproducevano le locandine dei service realizzati, quasi tutti svolti  in iterclub, ossia insieme agli altri 4 club della Zona A di cui facciamo parte, ma con una scarsissima partecipazione di soci. La nuova presidente nell'occasione presentò il suo programma ripromettendosi di coinvolgere quanti più soci le sarebbe stato possibile. Tra le varie inziative in programma c'erano anche una gita a Vienna e una festa di Carnevale. La presidente V. l'avevo fatta entrare io nel club. La conoscevo perchè era stata Preside di mia moglie alla Media di Antrodoco. Mia moglie le aveva fatto da Segretaria nelle riunioni del Consiglio dei Docenti. Uno di solito si illude che quella persona ti rimarrà grata per tutta la vita. In questo caso non è stato così. La Signora V. dimenticò presto di essere stata ammessa in seguito alle nostre buone referenze. La storia è lunga. La racconterò in un'altra occasione. La cosa più rilevante da segnalare adesso è che la Signora V. in sei mesi non è riuscita a creare le condizioni per tenere unito il club, per interessare i soci al suo programma, per dimostrare di considerare tutti  i soci nello stesso identico modo. Da alcuni suoi comportamenti sbagliati sono nati dei malintesi, soprattutto con la Signora A.F. Presidente del Club gemello Antrodoco New Century, composto da 23 giovani promesse del Lionismo, tutti professionisti affermati e con famiglia, i quali, dopo l'approccio di Spoleto, hanno rassegnato tutti e 23 compatti e dimissioni. Il resto lo hanno fatto alcuni soci  del club, poco a conoscenza dello Statuto e del Regolamento del club, poco disposti a confrontarsi ed a discutere delle questioni all'interno del club, in qualche caso anche prevenuti e/o carichi di risentimenti ingiustificati. Dopo 5 mesi di agonia, dal 28 luglio scorso, data di una riunione a Spoleto con il Governatore, Gen. Franco Fuduli, nella quale si era esaminata una letteraccia scritta dal Signor A.B. e vagliata la possibilità di assegnare al club New Century un lion guida diverso da quello designato dall'assemblea, fino ad oggi, 26 dicembre 2011, dopo una riunione tenuta tre giorni fa a Terni, sempre col Governatore Fuduli, nella quale è stato spiegato agli itervenuti che le questioni di club vanno chiarite nel club stesso e che il  Governatore nulla può o deve fare, se non consigliare un approccio lionistico tollerante e soprattutto rispettoso delle regole, in spirito di servizio. Dalla riunione di Spoleto la Presidente V. aveva evidentemente tratto l'errata convizione che si potessero escludere ed isolare dei soci fondatori e i Past Presidenti del club, che sono Mentori del Club, persone di tutto rispetto, depositari della Storia del Club e delle sue tradizioni e profondi conoscitori degli Statuti e dei Regolamenti. Dalla recente riunione di Terni è uscita con le idee più chiare  su cosa significa essere lions, sui poteri del Governatore e sull'autonomia dei clubs. In poche parole, la Signora V. a Terni, e con lei tutti coloro che l'hanno accompagnata, hanno capito che, chi  vuol fare il lion deve rispettare le regole e rispettare tutti i soci, ognuno con i suoi carismi, coi suoi pregi e coi suoi difetti (tutti abbiamo pregi e difetti, nessuno è perfetto) senza pretendere di modificare le persone, ma esercitando la massima tollernza; chi invece non se la sente di fare il lion a queste condizioni e pretende di escledere i soci che gli sembrano scmodi o preferisce isolarsi o fare le comunelle, è giusto e sacrosanto che dia le dimissioni. Penso abbiano anche capito, tutti, contrariamene a quanto avevano creduto di capire in un'altra riunione pilastro, tenuta al Rendez Vous di Antrodoco nel 2009, ordinata dal Governatore di allora, Dott. Giampiero Peddis (definita dallo stesso a voce e per iscritto UN ERRORE!) che il Governatore non può intervenire nelle questioni interne ai club e che queste vanno discusse, affrontate e chiarite in Assemblea, democraticamente, alla presenza di tutti i soci, consentendo a tutti di esprimere il loro punto di vista e procedendo secondo Statuto e Regolamento. Questo è il lionismo. Il resto sono chiacchiere. Quello che è avvenuto nel nostro club oggi è un'anomalia che meriterebbe un esame approfondito, culturale e sociologico. 25 distinti signori, non se la sono sentita più di fare i lions perchè sono contrari al rispetto delle regole poste erga omnes da Melvin Jones, perchè non sono capaci di trattare tutti i soci nello stesso modo, perchè hanno costituito dei gruppi interni separati e considerato alcuni soci amici ed altri come ostacoli o peggio. Spiace constatare che, persone di un certo livello sociale, scelte  per fare parte di un'organizzazione internazionale così importante come quella dei lions, se ne allontanino senza neanche tentare un approccio, una riconciliazione, un confronto, rimanendo sordi ai tanti tentativi giunti da più parti di approfondire insieme le tematiche lionistiche. 25 dimissioni su 35, dunque!  E' evidente che c'è stata una regìa distruttiva. Pare che qualcuno sia andato  porta a porta proponendo l'espulsione dal club di alcuni ed in alternativa le dimissioni dei dissidenti, col miraggio non troppo segreto della costituzione di un nuovo club parallelo ed antagonista. Neanche i buoni uffici della Presidente di Zona  D.C. e del Presidente di Circoscrizione A. sono riusciti a convincerli. E' sicuro che molti dei 25 non hanno neanche capito cosa sia veramente successo. Si sono fatti convincere dai piagnistei e, forse disturbati dall'atmosfera di dissidio permnente portata avanti dal gruppetto per due anni e mezzo, si siano finalmente decisi a gettare a spugna ed allontanarsi, in attesa di migliori prospettive. Si tratta in maggioranza di persone indaffarate nelle proprie occupazioni, resistenti ad ogni proposta di partecipazione al lavoro di gruppo o all'assunzione di responsabilità. Gente che non ha ricevuto alcuna formazione lionstica, e che in alcuni casi, è entrata addirittura senza il vaglio dell'apposito Comitato Soci e senza il voto segreto del Consiglio Direttivo. Siamo rimasti in 10? Non importa. Forse c'è stata troppa fretta nell'accogliere persone sconosciute ai più. Forse non abbiamo analizzato bene le varie personalità. Pazienza. Ce ne faremo una ragione.  Sono certo che  presto, con un po' di buona volontà, il Club raggiungerà il numero base di 20 soci. Noi  che siano rimasti fedeli al  giuramento di lions ci batteremo per questo. Abbiamo però già stabilito di vagliare più approfonditamente per il futuro i prossimi candidati e di istituire il voto unanime per l'ammissione. Abbiamo anche stabilito di pretendere che prima di ricevere il distintivo ciascuno degli aspiranti si sottoponga ad un corso di formazione lionistica per apprendere le norme che regolano la vita e i rapporti all'interno del club e gli obblighi che si assumono verso l'Organizzazione, spiegando che non si può fare il lion senza partecipare alla vita del club, che non si può soltanto criticare e distruggere l'opera di coloro che si impegnano e lavorano per dare visivilità al club e per raggiungere risultati di prestigio nel sociale,  e che non si può essere lions senza mai assumere incarichi, facendo tappezzeria nei meetings, rifiutando qualsiasi tipo di collaborazione e pretendendo di intervenire però su tutto. I nuovi lions dovranno essere persone tolleranti, aperte, leali e rispettose di tutti, tratte di preferenza dal territorio del club (Antrodoco, Micigliano, Borgo Velino, Cittaducale, Castel Sant'Angelo). Solo in questo modo si eviterà per il fututo una nuova diaspora. La cosa più importante è spiegare che tutti prima o poi, ogni socio dovrà  fare il Presidente, e che il Presidente è un  primus inter pares, non un superiore gerarchico o un datore di lavore e che i componenti del Consiglio Direttivo non sono dei sottoposti che devono obbedire senza discutere, come neanche i militari fanno ormai. Bisogna far capire che è basilare far partecipare i soci alle decisioni. Inoltre bisogna spiegare che a governare il club non è il Presidente, il quale coordina, propone, guida e consiglia, ma il Consiglio Direttivo nel suo insieme, collegialmente cioè. Infine bisognerà spiegare che i soci devono conoscere benissimo  lo Statuto e il Regolamento e devono rispettarne le regole, nell'interesse di tutti. Per concludere bisogna spiegare che le riviste THE LION e LIONISMO si devono leggere perchè oltre che informare, preparano una migliore coscienza lionistica e quindi non si devono lasciare incartate nella plastica così come arrivano, per poi gettarle nella spazzatura. Noi 10 rimanenti soci del club speriamo naturalmete in qualche ripensamento dei vecchi amici. Stiamo tutti lavorando in questo senso. Sarebbe un bel regalo di inizio d'Anno 2012 che la parte sana, almeno quella priva di risentimenti personali, rinunciasse a questa indecorosa performance, simile alla biet degli Ascari Somali, e rientrasse nei ranghi, dimostrando di essere entrata a suo tempo nei lions PER SERVIRE e non per altro.

 

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