Questo sito utlizza cookie. Consulta Privacy policy e Norme generali ACCETTA cookies minimi per navigare.

  Registrati | Profilo Personale | Norme Generali | Clubartespressione | Privacy

LA BELLEZZA VELENOSA DI GIULIA AGRIPPINA

      

   

Foreign Affairs

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Articolo di ricerca di:

Massimo Iacopi


Donna assetata di potere e pronta a tutto pur di raggiungere i propri fini

 

Stampa agevole

Invia questa pagina ad un amico

Nessun file da scaricare

Torna all'indice

 

 

2002-2024 Tutti i diritti riservati

GIULIA AGRIPPINA - SCULTURA


Personaggi della Storia. A cura di Massimo Iacopi

LA BELLEZZA VELENOSA DI GIULIA AGRIPPINA

Donna assetata di potere e pronta a tutto pur di raggiungere i propri fini

(Assisi (Perugia), 06/04/2016)

La moglie dell’imperatore Claudio, donna molto attraente è anche un personaggio tirannico. Pur di raggiungere i suoi fini, essa è pronta a tutto e, soprattutto al peggio. Ritratto di una temibile predatrice, assetata di potere ed esperta nell’arte dell’impiego di prodotti … tossici !…   

Le fate sono ricurve sulla sua culla. Nata nella famiglia dell’imperatore Ottaviano Augusto, Giulia Agrippina Augusta, conosciuta anche come Agrippina Minore, ha come genitori la coppia più popolare di Roma. Suo padre, Germanico, nipote e figlio adottivo di Tiberio, gode di una fama eccezionale, dovute alle sue qualità di generale ed al suo possente carisma. Sua madre, Agrippina Maggiore, nipote di Augusto, è per i Romani, l’esempio vivente della “buona matrona”, per la sua austera moralità e per la sua straordinaria fecondità: la donna ha dato alla luce ben nove figli da Germanico e sei di essi sono sopravvissuti.

Una famiglia per bene … massacrata

Le nascite hanno avuto luogo a seconda degli spostamenti della coppia, in quanto la giovane donna segue suo marito nelle sue campagne militari. Sia figlia Agrippina Minore nasce a Colonia nell’anno 15 e ritorna a Roma all’età di 2 anni per essere cresciuta dai suoi avi. Tutto cambia quando suo padre, Germanico, muore nell’ottobre dell’anno 19 ad Antiochia, in Siria. L’imperatore Tiberio viene accusato di aver fomentato l’assassinio di suo figlio adottivo, del quale non sopporta la gloria … . Allorché Agrippina Maggiore ritorna a Roma, portando con sé, ostensibilmente, l’urna funeraria contenente le ceneri di suo marito, una immensa folla saluta la memoria di questo principe scomparso prematuramente. La piccola Agrippina, di appena 5 anni, assiste con i suoi a queste eccezionali manifestazioni di dolore che le mostrano il prestigio goduto dalla famiglia. Durante gli 8 anni che seguono, tutta la famiglia di Germanico costituisce il bersaglio di drammatici intrighi di corte. Il figlio maggiore del principe defunto, Nerone Cesare è destinato, secondo logica, a succedere a Tiberio. Quest’ultimo subisce la crescente e nefasta influenza del suo prefetto del pretorio Sejano, che usa tutti i mezzi per discreditare Agrippina Maggiore ed i suoi figli. Considerati da Tiberio come pericolosi nemici, la giovane donna ed i suoi due figli sono vittime delle manovre di Seiano. Sebbene il popolo di Roma non cessi di manifestare il suo attaccamento alla famiglia di Germanico, la donna ed i suoi figli vengono esiliati da Tiberio e successivamente costretti a darsi la morte. La piccola Agrippina rimane a Roma con le sue due sorelle ed il suo ultimo fratello, il futuro Caligola. A 13 anni, essa sposa un cugino di suo padre, Domizio Enobarbo, ma l’adolescente non trova alcuna tenerezza da parte di questo marito, altezzoso, prodigo e crudele: facendo andare al galoppo la sua carrozza lungo la via Appia, egli schiaccia volontariamente un ragazzo ed, in pieno Foro, strappa un occhio ad un cavaliere romano che l’aveva biasimato. Nell’anno 37 la sua giovane moglie dà alla luce al suo unico figlio, il futuro imperatore Nerone e questi avrà appena 2 anni quando i suoi genitori verranno esiliati, perché implicati in un complotto contro Caligola.

L’impero per un pugno di funghi

Dopo l’assassinio di Caligola, suo zio Claudio accede al trono imperiale ed Agrippina Minore può rientrare a Roma. questa, rimasta vedova, può risposarsi con l ricchissimo Crispo Passenio, che ha il buon gusto di decedere rapidamente, lascandole una fortuna considerevole. Agrippina può, allora dare libero sfogo alle sue ambizioni. Questa donna, molto bella ha numerosi amanti, scelti fra i Romani più ricchi e quando suo zio Claudio, giunto al potere nell’anno 41, non riesce più a sopportare le infedeltà di sua moglie, Messalina, egli ordina di giustiziarla nell’anno 48. Questa è l’occasione insperata per Agrippina che gioca le sue carte e la donna coccola suo zio, rendendogli frequenti visite. Il risultato non si fa attendere: il debole Claudio decide si sposare la sua nipote, ma un ostacolo di rilievo si oppone a questo progetto: la legge romana vieta espressamente l’unione fra zio e nipote. In questo caso Claudio fa votare dai senatori un testo che autorizza queste unioni incestuose, dando così inizio “all’era Agrippina”. La nuova imperatrice domina suo marito ed, in pratica, dirige lo Stato. La donna accompagna Claudio quando vengono trattai affari ufficiali e riceve essa stessa ambasciatori stranieri. Agrippina ha saputo cambiare il suo comportamento per evitare di conoscere la funesta fine di Messalina: il suo comportamento è severo ed in questo periodo non gli si può addebitare nessuna avventura sentimentale. La donna subordina ormai tutto alla sua ambizione ed alla sua sete inestinguibile di ricchezze, riuscendo persino a far adottare suo figlio Nerone, da parte di Claudio. Tuttavia, l’imperatore  prende coscienza, a poco a poco, del misfatti di sua moglie e manifesta pubblicamente la sua preferenza la sua preferenza per il suo figlio naturale: Britannico. Agrippina non vede altro mezzo per superare tale situazione: sopprimere questo fastidioso marito. Durante un banchetto, essa fa servire a Claudio un piatto di funghi avvelenati ed il malcapitato muore durante la notte, mentre il giorno seguente, il 13 ottobre dell’anno 54, Nerone viene salutato come imperatore dai pretoriani.

Un invito finito male

Il nuovo sovrano è però un adolescente di 17 anni, completamente dipendente da sua madre. Questa, in effetti, detiene la realtà del potere e prende tutte le decisioni che riguardano gli affari pubblici. Secondo alcuni storici, la donna avrebbe annodato una relazione incestuosa con suo figlio, per meglio dominarlo. Sta di fatto che il ragazzo cresce e col passare del tempo sopporta sempre di meno l’autoritarismo della madre. Nerone si innamora, prima di una giovane affrancata di sua madre, Atté, quindi della bellissima sposa del suo amico Ottone, Poppea. Poiché Agrippina, non riesce a sopportare queste concorrenti, il giovane Nerone comincia a detestare questa madre invadente ed inizia a privarla a poco a poco di tutti i suoi onori, obbligandola ad abitare lontano da Roma. Spaventato dalle reazioni di Agrippina, l’imperatore si decide alla fine di eliminarla. Egli invita sua madre ad una cena nella sua villa di Baia, nei pressi di Napoli, dove le manifestazioni di tenerezza rassicurano Agrippina. Alla fine del pasto la donna si reimbarca su una galera imperiale per ritornare alla sua vicina dimora. Ma il battello è stato manomesso per provocare la morte dell’imperatrice. Non lontano dalla costa, il tetto della cabina crolla sul letto sul quale si trovavano Agrippina e la sua aiutante Acerronia. Le due donne cadono in mare. Acerronia ha la cattiva idea di gridare di essere l’imperatrice ed i marinai la uccidono a colpi di remi. Agrippina riesce a fuggire a nuoto e raggiungere la riva. Informato che sua madre è sfuggita alla trappola, Nerone invia a questo punto i soldati che trafiggono Agrippina con le loro spade. La tradizione riporta che, nel momento di morire, l’imperatrice abbia pronunciato le seguenti parole: “Colpisci il ventre che ha portato Nerone”. Si racconta anche che l’imperatore si sia recato a verificare la effettiva morte di sua madre, che l’abbia fatta spogliare per controllare le sue ferite e si sia sorpreso di constatare che sua madre fosse ancora così bella… da morirne!...

BIBLIOGRAFIA

Landeschi Dimitri, Sesso e potere nella Roma imperiale. Quattro vite scandalose, Agrippina Minore,  Edizioni Saecula, 2012

Publio Cornelio Tacito, Annales, a cura di Azelia Arici, Torino, UTET, 1983;

Wikipedia, voci varie.


Massimo Iacopi

 

Inizio

INVIA UN'OPERA

PROFILO PERSONALE

SUPPLEMENTI

 

Pubblicazione

Tesi di Ricerca, Laurea, Master, Dottorato di ricerca.

 

Inserimento opere letterarie, articoli, foto, dipinti,...

Servizio riservato agli utenti registrati

 

Accesso all'area personale

Il servizio consente di modificare le proprie impostazioni personali

  Registrati | Profilo Personale | Norme Generali | Clubartespressione | Privacy

2002-2024 Graffiti-on-line.com

Tutti i diritti di proprietą artistica e letteraria sono riservati.

Registrazione al tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002.

Consultare le norme generali e la politica sulla privacy.

Proprietario e Direttore responsabile Carmelo SARCIA'

La pubblicazione di articoli, saggi, opere letterarie, tesi di ricerca, ecc. verrą sottoposta alla preventiva approvazione di una commissione tecnica composta di esperti nel ramo nominati dalla Direzione.

Chi siamo | Mappa del Sito | Contattaci | WebMail | Statistiche